domenica 10 aprile 2016

Cortona e il Maec: tra storia, cultura ed emozioni


Forse ho lasciato da parte per troppo tempo questo blog e dato che, di tanto in tanto, trovo il tempo di scrivere appunti in un quaderno ed in alcuni fogli di fortuna (nostalgia della penna per non lasciarsi assorbire totalmente dai tasti del pc, tablet, cellulare?) mi sono chiesta se non potesse essere carino condividere, con chi lo vorrà, pensieri e riflessioni legati ad esperienze personali. Chissà. Forse mi è stata da stimolo la mostra sull'epigrafia etrusca? In ogni caso non assicuro, amici, che riuscirò a farlo con regolarità ma ci proverò, quantomeno per non perdere l'abitudine di scrivere o, meglio, di buttare giù degli appunti disordinati su fogli che la maggior parte delle volte finisco per perdere :) 

Qualche giorno fa ho avuto la fortuna di tornare nella bellissima città di Cortona, in provincia di Arezzo. Partenza in mattinata con il primo cittadino di Chiusi Juri Bettollini per visitare il MAEC e la mostra 'Gli Etruschi Maestri di scrittura' - Società e cultura nell'Italia antica. L'impressione che ho avuto arrivando in città dalla 'Carbonaia' (in realtà Piazza Garibaldi, chiamata 'Carbonaia' perché anticamente vi veniva venduto il carbone prodotto nelle montagne circostanti) è che il tempo qui si sia quasi fermato. I ricordi legati all'università (sono laureata in Lingue e Letterature Straniere/Lettere e Filosofia Siena, sede di Arezzo) e alle amicizie in città mi hanno fatto rivivere, in un'atmosfera quasi sospesa, emozioni di diversi anni fa legate agli amici di studio e al teatro (insieme ad un gruppo locale ebbi addirittura l'onore di partecipare ad una rappresentazione legata a Santa Margherita) ma anche a recenti manifestazioni come il premio Fair Play Mecenate. 

Il cielo grigio ed una leggera pioggerellina hanno accompagnato la passeggiata lungo il corso, fino all'ingresso del Museo. Una preziosa 'guida' (Albano Ricci, attuale assessore alla cultura) ci ha accompagnato raccontandoci le peculiarità e le magie del ricco patrimonio etrusco conservato al Maec. Indubbiamente il lampadario etrusco e la Tabula Cortonensis sono tra i reperti che mi hanno particolarmente colpito ma come non farsi lasciar incantare dai molti reperti tra cui gli specchi, i dadi, le urne, i vasi, gli utensili, le raffigurazioni ed il cippo etrusco? 

Tra le molte preziosità in mostra (ed un allestimento affascinante e particolare), una su tutte la 'Mummia di Zagabria': incredibile come in un telo di lino fatto a strisce sia ancora visibile un calendario e resti di inchiostro vegetale a documentare l'anno, la vita, dunque l'epigrafia etrusca. Emozionante e davvero di rilievo, come del resto un po' tutti i reperti e anche una delle urne, all'interno della mostra, proveniente da Chiusi. 

Non sono di certo una storica, un'archeologa o un'esperta di storia dell'arte ma quando un quadro, un reperto, un paesaggio, una musica, un libro, una persona, riescono a trasmettere curiosità, bellezza, voglia di conoscenza ed emozioni, di solito sento un brivido; ecco, per me è il segnale giusto che mi fa pensare 'meraviglioso, merita un approfondimento'. 

Ad accompagnare la visita ed i ricordi l'attualità legata a profumi e sapori di una città, di un panorama mozzafiato e di un territorio che sa fare da testimone, oggi come ieri, di esperienze culturali a tutto tondo che volentieri condivido con voi.

Grazie Cortona, grazie amici, passati ed attuali.

Ad maiora