venerdì 27 marzo 2020

27 Marzo 2020

Buongiorno, oggi è il 27 Marzo e facebook mi ricorda che...

il 27 Marzo 2015 ero con Simone Agostinelli a Milano a ritirare la meritata bandiera arancione del Touring club Italiano, assegnata alla Città di Chiusi per la prima volta dopo le analisi e il lavoro svolto in collaborazione con i nostri uffici comunali (in particolare con Marco e Emiliano), confermata poi negli anni successivi. Riconoscimento reso possibile grazie alla collaborazione di tutti coloro che lavorano nell'accoglienza  e per l'accoglienza di eccellenza e di qualità: uffici, ristoratori, produttori, agriturismo, strutture ricettive, commercianti. (info).

il 27 Marzo 2016 era Pasqua, il mio 'accadde oggi' riporta il Terre di Siena Trophy allo stadio comunale Fabio Frullini e la cerimonia di apertura, con oltre milletrecento partecipanti, al torneo di calcio giovanile, organizzato grazie alla preziosa collaborazione tra ASD NS polisportiva Chiusi e la Sportime NC (Carolina Ventrone) con la partecipazione delle Contrade e della Filarmonica (info)

il 27 Marzo 2017 i quotidiani riportano la notizia del rinnovo della convenzione tra il Comune e la Proloco Città di Chiusi per la gestione dell'ufficio turistico comunale (info) nella stessa giornata foto ricordo dell'accoglienza dei partecipanti internazionali al blogtour della "Borsa Turismo Valdichiana", insieme alla Strada del Vino Nobile e dei Sapori della Valdichiana Senese (info)

il 27 Marzo 2018 la successiva edizione della Borsa Turismo Valdichiana, alcuni dei nostri produttori presenti, facciamo accoglienza e promozione (info), nel contempo, esce nella rivista Touring l'articolo sul film girato a Chiusi e a Dolciano, con Vinicio Marchioni, Luigi Fedele e Valeria Solarino, regia Francesco Falaschi, "Quanto Basta", con la straordinaria partecipazione di molti cittadini, produttori e categorie (info)

il 27 Marzo 2019 eravamo a Siena per il convegno su "Giustizia e territorio", organizzato dal Tribunale di Siena e dalla Procura della Repubblica (info), e, in questa giornata, andavano in stampa le mappe con gli eventi della primavera-estate della Città di Chiusi coordinate con i principali attori culturali, produttivi e turistici (info)

Ed eccoci arrivati al 27 Marzo 2020 oggi, cosa facciamo? Sicuramente videoconferenze, mail e telefonate, aggiornamenti e news, naturalmente tutto da casa, in rete, sperando che questo periodo finisca il prima possibile. Oggi è la giornata mondiale del #Teatro (istituita dall'Istituto Internazionale del Teatro-Unesco - promozione della pace attraverso l’arte, il sostegno dell’innovazione nelle arti performative, valorizzazione delle diversità culturali, rispetto dei diritti umani nel campo delle arti dello spettacolo - a sostegno delle arti di scena) e si celebra a partire dal 1962. Mentre siamo #Chiusincasa, con il cuore aperto al futuro, dunque, vorrei rivolgere un pensiero ed un saluto a tutti i lavoratori del mondo delle Arti e del Teatro e uno in particolare alla nostra Fondazione orizzonti d'Arte e alla Fondazione Toscana Spettacolo. Iti-Unesco quest'anno affida il ricordo in questa giornata al drammaturgo pakistano Shahid Nadeem con un bellissimo messaggio.

Buon 27 Marzo, ce la faremo ♥️
Chiara

martedì 24 marzo 2020

Pandemia e riflessioni

Sono giornate surreali e compulsive: si passa dal pianto al sorriso, dal dolore alla speranza in men che non si dica e ci si chiede "Perché sta succedendo tutto questo?" "Quando finirà?"

Siamo #addolorati, #impauriti, #increduli, tristemente e profondamente vicini a chi sta male, alle famiglie di chi purtroppo non ce l'ha fatta; #impietriti di fronte ai numeri, alle storie di persone, vicine e lontane.

Siamo #felici quando i contagiati e gli ammalati diminuiscono, quando sentiamo che i posti letto per le terapie aumentano, che si stanno sperimentando nuove cure, quando apprendiamo che ci sono nascite e rinascite; le une alla scoperta per la prima volta della vita, le altre alla scoperta di una nuova vita, magari dopo la sconfitta della malattia.

Siamo #grati ai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari, ai volontari, alle forze dell'ordine, ai media, a tutte le lavoratrici e ai lavoratori dei vari comparti, alimentari, produttivi, dei trasporti, che in questi giorni stanno facendo, seppur con paura ma con fermezza, responsabilità e rigore, il meglio per tutti noi, per garantire la nostra sicurezza, per garantirci i servizi essenziali, per aiutare gli altri, talvolta con poche protezioni, fisiche e psicologiche, ma lo fanno, senza se e senza ma.

Siamo #orgogliosi dei sindaci, delle amministrazioni, dei governatori, delle istituzioni: di coloro che - il più delle volte con facce stanche e stravolte - si fanno carico delle esigenze e dei problemi altrui prima che dei propri, abbracciandoci virtualmente, talvolta sgridandoci, prendendoci per mano, come se fossimo tutti una grande famiglia.

Siamo anche #arrabbiati, si, giustamente, soprattutto con chi, in maniera irresponsabile, fa finta ancora di non capire e agisce come se la sua individualità fosse la prima cosa, su tutto e su tutti.

Siamo tutti #coinvolti e la maggior parte di noi sta facendo di tutto per donare e prendersi cura, di noi stessi e degli altri, ognuno nei propri ruoli e per le proprie competenze. Dobbiamo impegnarci sempre di più nel fare ciò che ci viene chiesto, anche se ciò che ci viene chiesto è 'soltanto' restare nelle nostre abitazioni: ascoltiamo, ascoltiamoci di più, fidiamoci di più, possibilmente di persone che ne sanno più di noi, rispettiamoci insomma. Questo non è il momento dei personalismi, non è il momento di fare i 'furbetti'; allora ognuno continui a fare responsabilmente ciò che deve fare, ognuno dentro di sé sa come può contribuire al meglio per la propria famiglia, per sé stesso, per le proprie comunità, per il sistema sanitario e, nel farlo, non dimentichiamoci di restare #umani perché un sorriso, una battuta, una telefonata, un messaggio ed una parola di conforto sono molto importanti. Non è il momento di essere lontani emotivamente gli uni dagli altri, insomma, dobbiamo stare lontani fisicamente si, ma non psicologicamente ed emotivamente, anzi! Se utilizziamo bene, in maniera corretta, questi 'benedetti' strumenti social sono utili.

Infine, ma non da ultimo, siamo ottimisti si, ma giustamente #preoccupati per il nostro sistema Paese: cosa succederà e come ne usciremo? Sicuramente ne usciremo ma ci aspetteranno ulteriori sfide, non meno impegnative di quella sanitaria che, certamente viene al primo posto e che adesso ha, necessariamente, la priorità. Le "maglie" della catena della vita però, lo sappiamo, sono inseparabili e inesorabilmente intrecciate e non possiamo non tenerne conto: le forze politiche, le categorie e le istituzioni hanno il dovere di interrogarsi e lavorare contemporaneamente per la ripresa. Esiste questo delicato e sottile #equilibrio, sempre difficile da rappresentare, ora più che mai, tra salute, lavoro ed economia, inutile negarlo; l'Italia è il Paese dell'Arte, della Cultura, è una Nazione composta per la maggior parte da piccole e medie imprese, agricoltura, commercio, industria, artigianato, turismo. Come ne usciremo? Non è facile rispondere, tutt'altro, e dobbiamo avere fiducia, sostenere e incoraggiare chi chi si sta impegnando, seriamente, a livello locale, regionale, nazionale, europeo, mondiale affinché a questa domanda sia data una risposta, corretta, efficace e veloce.

Forse queste mie riflessioni sono ovvie, scontate per la maggior parte di voi e me ne scuso ma ho il desiderio di condividerle e spero davvero che tra gli insegnamenti che trarremo da tutto ciò che ci sta accadendo ci sia quello di cercare di essere più resilienti, capaci di fronteggiare positivamente la nostra esistenza di fronte a questo momento traumatico, ricostruendo le nostre vite senza alienare le nostre identità. Si, resilienti e uniti, seppur lontani, uniti nello stesso dolore e nelle stesse speranze, nella stessa altalenante e incessante voglia un momento di cantare e subito dopo di piangere e viceversa. Giorno dopo giorno riscopriamo le nostre identità, ci riscopriamo uguali ma diversi: uguali come esseri umani, liberi, con le stesse dignità e diritti; diversi nelle nostre idee e nei nostri credo culturali, sociali e politici. La diversità è e resterà un valore aggiunto, sempre! Siamo un po', insomma, come un arcobaleno, composto da molti colori, difficili da identificare, talvolta difficili da vedere, può prevalere un colore sull'altro, può avere sfumature e intensità diverse; come gli arcobaleni che abbiamo disegnato, postato, condiviso in questi giorni e chissà, questo forse è il momento giusto per interrogarci e riflettere bene sui nostri valori, sui nostri doveri, sul nostro essere, sul nostro senso della vita.
Ce la faremo ❣️🌈
Chiara